giovedì 4 giugno 2020

STEP#22 - SILVIA E IL SUO IDEALE DI VITA

PUNTATA 1: IL SOGNO DIVENTA REALTÀ'

Luglio 2018. E' una giornata solare nella città di Milano, le campane risuonano per le strade a suon di festa. Silvia si alza piena di grinta ed entusiasmo, ha il cuore a mille, è piena di emozioni: è arrivato il grande giorno! Finalmente potrà prendere l'aereo che la porterà in Kenya, a svolgere la sua missione di volontariato, a realizzare il sogno della sua vita: aiutare i bambini kenyoti, poveri, fragili, indifesi. In casa c'è molta frenesia, mancano solo poche ore alla partenza che separerà Silvia dalla famiglia per sei mesi. Si respira un'aria di malinconia e preoccupazione, specchio dei sentimenti dei genitori di Silvia e della sorella Bianca, ma anche tanta ammirazione e orgoglio per una donna tanto coraggiosa. Silvia prepara le ultime cose, prende la sciarpa che le ha regalato sua sorella per il suo 18°-esimo; il braccialetto regalato dai suoi genitori per la laurea e tante lettere dei suoi amici che le augurano una buona avventura. Non si dimentica il caricatore del cellulare: strumento indispensabile per restare in contatto con i suoi cari e documentare la sua esperienza. Ormai è tutto pronto per la partenza: valigie chiuse, cuore a mille e tanta voglia di vivere! E' primo pomeriggio, Silvia beve l'ultimo caffè, saluta la casa che rivedrà tra sei mesi e...tutti in macchina: destinazione aeroporto! Durante il tragitto, Silvia confida le sue emozioni ai famigliari, ammettendo di avere un nodo in gola a causa della partenza e della lontananza ma, l'idea di fare quello per cui è nata, ossia aiutare i poveri, la rassicura da tutti i pensieri: è un inno alla vita. I genitori la ascoltano con gli occhi pieni di lacrime, la guardano e le esprimono il loro orgoglio. Tutte le preoccupazioni se le lasciano per se stessi: non possono mai contrastare gli ideali della propria figlia e la sua felicità. Sono le ore 14:30, la macchina si ferma, l'entrata all'aeroporto è ben visibile. Si prendono le valigie, ci si stringe forte, si fanno le mille raccomandazioni. "Vi voglio Bene, ci vediamo tra sei mesi". Silvia si allontana tra la folla. Ore 15:00, Silvia è partita.

PUNTATA 2: LA TELEFONATA E IL DRAMMA

20 Novembre 2018. E' un giorno di pioggia e tuoni nella città di Milano, il freddo gela le strade e costringe i cittadini a rimanere nelle proprie case. Silvia è partita ormai da 4 mesi e i famigliari non c'è giorno che non pensano a lei, bramano di felicità dall'idea che mancano solo 2 mesi e potranno rivedere la loro Silvia. Ma qualcosa va storto. Ore 17:00, suona il telefono nella casa della famiglia di Silvia, risponde la mamma: "Pronto, chi è?". Dall'altra parte: "Buonasera signora, la chiamo per conto della Farnesina italiana, riguarda sua figlia Silvia"; La madre:"Cosa è successo?" - "Veda signora, non so come dirglielo, ... sua figlia è stata rapita ieri notte dal gruppo terroristico Al-Shabaab e non sappiamo che fine abbia fatto; ci dispiace davvero tanto, appena avremo notizie le faremo sapere". Riattacca. IL SILENZIO. Pochi giorni dopo, Silvia compie 23 anni e il pensiero di non sapere se sia in vita o meno stringe di dolore il cuore dei famigliari. Passano giorni, mesi e di Silvia nessuna notizia. Si perdono quasi le speranze e si arriva a l'idea di dover convivere con questo dolore per il resto della vita.

PUNTATA 3: IL RICONGIUNGIMENTO

9 Maggio 2020. Splende il ciel sereno nella città di Milano devastata dalla pandemia da Covid ma pur sempre resiliente. Sono le 18:00 del pomeriggio e squilla il telefono nella casa della famiglia di Silvia; è il padre a rispondere. Da lì a poco la casa si invade di felicità, urla e pianti a non finire: Silvia è VIVA, ma soprattutto è libera. Dopo 18 mesi di prigionia, con conseguente riscatto da parte della nazione italiana, il gruppo islamico-terroristico ha scarcerato Silvia e ora la nostra connazionale può tornare tra noi. La notizia si espande in tuta Milano e tramite i social in tutta Italia e nel mondo intero.La gente esulta per questo traguardo, non vede l'ora di rivedere Silvia e riempirla  di affetto, solidarietà, ammirazione. L'arrivo è previsto per domani, 10 maggio, ore 14:00 l'aereo atterrerà all'aeroporto di Fiumicino. Silvia afferma di stare bene e di voler tornare al più presto in Italia per riabbracciare la sua famiglia e tutte le persone che hanno creduto in lei in tutti i mesi di prigionia. Tanta, tanta emozione! E' il 10 maggio, l'Italia si sveglia felice, pronta a riabbracciare virtualmente Silva, ragazza simbolo per tutti noi, ragazza da ammirare ed emulare. Ecco, finalmente ci siamo: l'aereo è atterrato, pochi secondi e...eccola Silvia scendere le scale e poggiar piede sul suolo italiano. Ma Silvia non è più la stessa: porta con sè abiti somali, un abito lungo e un copricapo, vestiario tipico delle donne musulmane devote al Corano. Silvia saluta, si avvicina ai famigliari e scoppia a piangere, avvolgendosi in un lungo abbraccio. Dichiara di stare bene, di essere stata forte, di aver resistito. Ora ha solo bisogno di tempo per ritrovarsi. Accompagnata dalla sua famiglia torna a casa. Ma purtroppo non è un rientro semplice: la gente vuole risposte da parte di Silvia, vuole sapere perché si è convertita all'Islam; la stessa gente che bramava il suo rientro, ora la disprezza per il suo abito; inizia l'odio razziale contro Silvia che divulga in quasi tutta Italia; i giudizi, l'oppressione psicologica inondano ulteriormente la sua vita; c'è chi la preferiva prigioniera, chi afferma che stava meglio nelle mani dei terroristi e chi, addirittura, condanna l'avvenuto riscatto. Abbiamo pagato affinché tornasse convertita? Ma Silvia ha bisogno di tranquillità e continua per la sua strada, con la volontà che ha dal principio affermato: ritrovare se stessa. GRAZIE SILVIA!

Nessun commento:

Posta un commento

STEP#25 - LA BELLEZZA DELLA DEMOCRAZIA

7 Giugno 2020. Splende il sole nella città di Milano: l’estate è ormai alle porte e la pandemia da Covid sembra essere sulla via della scomp...