lunedì 1 giugno 2020

STEP#20 - LA RICERCA DEL VERO E IL FALSO PESSIMISMO SEGNO DELLA PERSONALITÀ' LEOPARDIANA - ZIBALDONE

Lo Zibaldone è un opera letteraria leopardiana, stesa dal poeta come un diario personale contenente molte sue idee e riflessioni sui grandi temi affrontati nella sua vita, tanto da essere nominato "Zibaldone di pensieri". A tal proposito, rappresenta il marchio distintivo ideologico del poeta, ove sono racchiusi tutti i suoi pensieri, conoscenze, domande e risposte riguardo i temi da lui affrontati che hanno segnato tutta la sua esistenza; è perciò un'opera a stretto contenuto filosofico. Opera molto cara al poeta, considerabile un capolavoro del mondo letterario italiano. Vengono affrontati svariati temi intellettuali: rapporto uomo natura, riflessioni sul piacere, teoria della poesia, religione cristiana, dolore, immaginazione, disperazione, suicidio. E' interessante notare però, che tutti questi argomenti sono accomunati dalla ideologia base del pensiero leopardiano, ossia dal profondo pessimismo vitale che accomunava la vita del poeta; essi vengono trattati proprio sotto quest'ottica. Il pessimismo è il filo rosso che identifica la vita di Leopardi e tutti i suoi scritti, tanto da essere il segno identificativo delle opere del poeta. Ma tale pessimismo non va considerato nel vero senso della parola (si veda pessimismo), bensì in Leopardi ha un'accezione del tutto positiva: è il motore della vitaCosa significa? La consapevolezza della sofferenza e del marcio che c'è nel mondo, è lo stimolo della lotta alla vita, input alla vitalità. Esso non è altro che aderenza alla realtà, atto di coscienza, ricerca di verità. Per questo motivo il poeta ha trascorso tutta la sua vita alla ricerca del vero che lo ha portato ad avere una mente sempre più aperta alla realtà, sviluppando il suo senso critico e il suo "pessimismo".  Si soffrirebbe maggiormente se non si conoscesse la realtà delle cose, le verità imprescindibili che governano l'esistenza, piuttosto che vivere di illusioni e mera felicità fin quando non si incontrano i primi ostacoli che aprono gli occhi alle difficoltà della vita, incutendo dolore e sofferenza e provocando un reale pessimismo. E' questo il concetto cardine del pensiero leopardiano e si erra a considerare il poeta un pessimista nel vero senso del termine. A tal proposito si rimanda la link:
Questo filo conduttore è ben presente nello Zibaldone e ben visibile, ad esempio nel tema del "dolore" e del "piacere" strettamente accomunati tra loro. Secondo il poeta il dolore è la legge della realtà ed è universale; nessuno può sfuggire al dolore : "esso riguarda non gli individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi" (Zibaldone, 3)
Per questo prendere atto della sua esistenza porterebbe l'uomo a vivere meglio, ad essere adatto alla vita e a non lasciarsi sopraffare dai dolori. La conoscenza della sofferenza e quindi l'incremento del "pessimismo" è la base della presa di coscienza della vita e dell'abbandono del mondo idillico intellettuale che ognuno di noi crea nella propria mente. Tutto ciò scaturisce un profondo senso di soddisfazione e benessere nell'animo umano che definisce lo stato di piacere, la vera felicità.


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