venerdì 3 aprile 2020

STEP#06 - IL "MARCHIO" NELLA LETTERATURA

Premettendo che ogni testo letterario, da un articolo di giornale (non effettivamente letterario) ad uno scritto filosofico fino ad arrivare ad una stesura di un libro, è caratterizzato da un "marchio" che identifica sia la casa editrice che l'autore del pensiero, si prendono in considerazioni alcuni testi letterari dove il termine risuona maggiormente in ambito ingegneristico e filosofico.

Facendo riferimento alla crisi pandemica che tutti noi stiamo affrontando in questo periodo buio della storia mondiale a causa dell'epidemia da Covid-19, sottolineo un articolo uscito proprio oggi sulla testata giornalistica "La Repubblica" di cui cercherò di analizzarne i  passaggi fondamentali. In esso è ben visibile, seppur non esplicitamente, il legame che vi è tra il mondo ingegneristico produttivo, espresso dalle grandi aziende italiane, marchiate con Loghi di fabbrica e il loro impatto ausiliario nei confronti dell'intera umanità. Infatti, in questo periodo, dove l'aiuto e la solidarietà umana nonchè lavorativa, devono essere univocamente garantite, il blocco aziendale FCA si è messo a nudo nel sostegno alla sanità, predisponendo una vasta produzione di macchinari specifici in ausilio polmonare e respiratorio, collaborando con altri Marchi aziendali nazionali quali Ferrari ed Exor. 
Riporto un pezzetto di articolo che visiona il concetto: 


"Mettere la nostra esperienza e le nostre conoscenze in ambito produttivo e gestionale al servizio dell’Italia e di chi produce apparecchi specializzati che ogni giorno sono utilizzati per salvare vite umane nei reparti di terapia intensiva degli ospedali di ogni angolo del mondo che lottano contro la pandemia Covid-19": con questa strategia Fiat Chrysler Automobiles, attraverso il supporto della holding Exor e di Ferrari, annuncia la collaborazione con Siare Engineering di Valsamoggia (Bologna), un’azienda che da oltre 45 anni opera con professionalità e competenza nell’ambito della progettazione e produzione di apparecchiature elettromedicali per l’esportazione in tutto il mondo. E' possibile notare come il sapere costruttivo, portato avanti dai grandi Marchi di fabbrica è totalmente legato al progresso globale ed umano; gli ingegneri pensano come i filosofi, mettono in pratica il pensiero e creano a favore dell'avanzamento globale, condividendo  il loro operato: è proprio questo un esempio di filosofia dell'ingegneria!

Riporto il sito dove è possibile visionare integralmente l'articolo:

Copertina "Io sono Malala"
Si prenda ora in considerazione un vero testo letterario che, a mio parere ha avuto un impatto sociale mondiale e, quindi rappresenta un "marchio" non trascurabile diffuso nella mentalità umana o meglio nella mentalità di "chi vuol comprendere ed è aperto al progresso ed emancipazione generale". Si tratta del libro "IO SONO MALALA" di Malala Yousafzai, una ragazza pakistana che fin da piccola combatte per la libertà femminile e i diritti delle donne. E' un libro che vale la pena leggere in quanto apre la mente su problemi ancora molto diffusi nel mondo nonostante si sia entrati nel ventiduesimo secolo. 

"Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no". Questo estratto del testo sottolinea l'inno rivoluzionario di una ragazza ostacolata nel pensiero fin dall'inizio in quanto fuori dalla norma della "quotidianità" tale da essere sparata e lasciata in fin di vita solo per aver espresso e incentivato il suo più grande ideale: la libertà! Ma Malala ce l'ha fatta, ha vinto e oggi combatte ancora, è la voce, il timbro, il marchio, il segno lasciato in tutti coloro che l'hanno ascoltata e oggi condividono il su pensiero. E' il marchio di tutti coloro che si rispecchiano nel suo ideale, e il libro è inno alla tolleranza e al diritto di educazione, un racconto di una voce capace di cambiare il mondo.

Un altro esempio del marchio nei testi letterari, in questo caso porto in rassegna un testo scientifico pubblicato anni fa dall'Istituto Superiore della Sanità è quello derivante dal vaccino antivaioloso. Il vaiolo è una malattia virale, che con cura antibiotica non si riesce a debellare per questo è necessario un vaccino; in passato esso si identificava con un timbro sul braccio, un marchio univoco che i nostri nonni portano impresso sulla pelle.

Riporto il sito dove si riscontra il testo scientifico:

Copertina "Se questo è un uomo"
Ultimo testo letterario che analizzo per la presenza del “marchio” in una terminologia che lega l’astrazione con la realtà è “Se questo è un Uomo” di Primo Levi, un capolavoro che ha fatto la storia dell’umanità. In questo libro l’autore racconta con profonda sensibilità la sua personale testimonianza di quanto vissuto nel campo di concentramento di Monowitz una volta subita la deportazione ebrea. Le sue parole non solo narrano la struggente storia che ognuno di noi porta alle spalle, ma sono un inno all'umanità e alla continua ricerca del giusto; in esse traspare un rimprovero collettivo dell’autore nei confronti della disumanità che noi uomini siamo capaci di avere reciprocamente. Qui il marchio è rappresentato dal timbro sul braccio di ogni ebreo, segno identificativo di ciascuno; l’uomo era ridotto a un numero, una corrente di cifre stampate sulla pelle, indelebili, che segnavano la personalità di ognuno. Come dice l’autore in un suo passo: “Il mio nome è 174 517; siamo stati battezzati, porteremo finché vivremo il marchio tatuato sul braccio sinistro, togliendo così ogni residuo di dignità”. Ma il segno non rimane scolpito solo sulla pelle ma anche e soprattutto nella memoria che ricorda ciò che vorrebbe dimenticare; è un’ossessione, un trauma psicologico, un abbattimento mentale e, proprio da qui deriva il titolo del libro. La storia ha marchiato ognuno di noi e mi auguro che questo segno che ci portiamo dietro ci guidi a non commettere mai più tali atrocità.




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